Sull’assistenza sanitaria ai clandestini, l’Italia non è una. Solo 6 regioni su 21, infatti, assicurano il pediatra di libera scelta ai figli degli immigrati o il medico di famiglia ai non regolarmente iscritti al SSN. Sono la Toscana, l’Umbria, la Provincia Autonoma di Trento, l’Emilia Romagna, le Marche e la Puglia. Ma non basta. Poco più della metà (Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia Autonoma di Trento, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto) hanno varato provvedimenti per garantire la continuità assistenziale di base agli stranieri irregolari. Mentre, le rimanenti 8 hanno delegato alle singole Asl. Caso emblematico quello della Basilicata, dove l’unico servizio offerto è quello di pronto soccorso. Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto 2012 dell’Osservatorio civico sul federalismo in sanità di Cittadinanzattiva.
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